Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, nel nostro inserto, ci occupiamo dell’economia di guerra israeliana. Nicola Borzi illustra i numeri di un Paese con i conti pubblici in bilico e il deficit esploso per le spese belliche. Mentre ristagnano i consumi, mancano i lavoratori (moltissimi sono impegnati al fronte) e latitano gli investimenti. L’unico settore in crescita è l’alta tecnologia: non applicata alla difesa e alla guerra, bensì alla sicurezza informatica. Clara Mattei racconta come l’export di strumenti per il controllo della popolazione civile sia in piena crescita. Tel Aviv ha una vantaggio competitivo inarrivabile: per anni ha testato i suoi dispositivi a Gaza e in Cisgiordania. Ora vanno a ruba, tra i dittatori ma anche in Europa per il controllo delle frontiere nel Mediterraneo.
Con Roberto Rotunno indaghiamo sulle morti sul lavoro e le nuove leggi che dovrebbero almeno mitigare il fenomeno. Invece i decessi continuano a salire e non esistono analisi per valutare l’impatto delle nuove misure. Ad esempio la patente a punti introdotta dall’esecutivo Meloni: impossibile valutarne l’efficacia.
Intanto, in Europa la crescita dell’inflazione è tornata sotto l’asticella del 2% annuo, l’obiettivo posto dalla Bce con il rialzo dei tassi di interessi. Peccato che la crescita ora sia ferma al palo, come avevano paventato in molti.
Andiamo negli Emirati Arabi con Gianni Barbacetto: al largo di Abu Dhabi, nella riserva della biosfera marina protetta dall’Unesco, le compagnie petrolifere (inclusa l’Eni e la russa Lukoil) si stanno preparando a trivellare in omaggio al progetto Ghash. È quanto denuncia un rapporto di Lingo, una organizzazione non governativa basata in Germania con cui collabora l’italiana ReCommon.
Per la rubrica sulle criptovalute, infine, con Virginia Della Sala torniamo alle origini di Bitcoin: il regista di un documentario è convinto di aver scovato il vero Satoshi Nakamoto.
Buona lettura
Mistero Satoshi: per il documentario Hbo l’inventore di Bitcoin è Peter Todd. Ma lui smentisce (e non è la prima volta)
di Virginia Della Sala
Abbiamo un altro, nuovo, ennesimo Satoshi Nakamoto, il fondatore dei Bitcoin: secondo un documentario firmato Hbo sarebbe lo sviluppatore canadese Peter Todd. E come ogni volta in cui c’è una nuova “scoperta” del genere, parliamone. Il documentario è firmato da Cullen Hoback e segue indizi già circolati e qualche novità per arrivare a far dire a Todd che Sì, è lui Satoshi. Todd lo ha in realtà detto più e più volte (“Sì, sono Nakamoto”) ma si è sempre trattato di una sorta di provocazione, un’invocazione di privacy su un tema che della privacy fa la principale trovata di marketing e anche l’essenza stessa del meccanismo. E infatti, sia in una mail a Coindesk che con una dichiarazione alla Bbc, lo sviluppatore nega categoricamente.
(Continua a leggere)
|