Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico: oltre agli articoli del nostro inserto, ecco in esclusiva un’inchiesta del Financial Times su come finiscono le pandemie, partendo dai casi del passato come peste o vaiolo. Inoltre da oggi troverete una sezione dedicata alle criptovalute.
Buona lettura.
Financial Times. Dalla peste alla polio, fino al vaiolo: ecco come finiscono le pandemie?
di Anna Gross
A metà del XVII secolo, mentre la Gran Bretagna era in guerra contro le epidemie di vaiolo, peste e tifo, John Graunt impilava nel suo studio faldoni su faldoni di liste parrocchiali dei decessi degli ultimi quarant’anni.
Nel 1666, infatti, Graunt, considerato oggi il fondatore dell’epidemiologia, si era reso conto che i registri della mortalità potevano servire a dimostrare un’idea semplice: che le epidemie finivano non quando scompare la malattia, ma quando i decessi tornano a tassi normali.
Lo stesso criterio, in seguito definito “eccesso di mortalità”, sarebbe stato usato quasi 400 anni da Andrew Pollard, direttore del laboratorio di ricerca sul vaccino Oxford, per analizzare il Covid-19. “La fine della pandemia non è la fine del virus: è la fine del suo impatto insostenibile sui sistemi sanitari”, afferma Pollard. “Se possiamo convertirlo in qualcosa di più innocuo, allora cominceremo a vedere la luce in fondo al tunnel pandemico”.
(continua a leggere)
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