Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, oltre agli articoli del nostro inserto, pubblichiamo una nuova inchiesta del Financial Times sui problemi della logistica dovuti alla pandemia. Il 2021 è stato un anno molto difficile per il commercio mondiale, che ha dovuto fare i conti con carenza di materiali e di trasportatori e con ritardi delle consegne e intasamenti dei porti che accolgono container: secondo diversi analisti, il settore non tornerà mai alla normalità. Sempre riguardo al mondo del lavoro, parleremo del caso della Caterpillar, analizzando i motivi che spingono il colosso Usa a lasciare l’impianto di Jesi, con gravi ripercussioni occupazionali.
Dal mondo delle critpovalute, Virginia Della Sala ci parla del progetto del colosso Usa Walmart per la creazione di una sua criptovaluta e di certificati Nft.
Buona lettura.
FT. Il Covid ha cambiato il volto della logistica: ecco perché nulla sarà più come prima
di Harry Dempsey
Bob Biesterfeld sa bene quanto può essere grave la crisi della catena di approvvigionamento globale: al porto di Los Angeles e Long Beach, i suoi trasportatori stanno ancora scaricando dai container i costumi di Halloween del 2021. Biesterfeld dirige la CH Robinson, il più grande broker della logistica del Nord America e, per lui, l’ammasso di costumi da vampiro, da fantasma e da strega rimasti bloccati al largo della costa californiana sono l’illustrazione perfetta del caos in cui versano le spedizioni oceaniche degli ultimi 18 mesi. Circa il 90% del commercio mondiale si muove via mare, e questi problemi logistici hanno tormentato le imprese di tutto il mondo: dai viticoltori argentini ai produttori di abbigliamento dello Sri Lanka.
Nell’ultimo anno una quantità mai vista di ritardi del trasporto marittimo ha provocato un intasamento dei porti e dei magazzini di tutto il mondo, aggiungendo un carico ulteriore di difficoltà alla crisi dei semiconduttori e alla carenza di combustibili fossili. Le aziende più piccole hanno dovuto lottare con le unghie e con i denti per guadagnarsi uno spazio sulle navi container e mantenere i livelli di produzione e vendita: hanno dovuto fare i conti sia con la crescita esponenziale delle tariffe di trasporto, i prezzi oggi sono sette volte più alti rispetto alla media pre-pandemia, sia con l’accumulo delle giacenze di magazzino e la moltiplicazione degli ordini. Per i consumatori questa situazione si è tradotta in scaffali vuoti, disponibilità limitata di prodotti e prezzi più alti.
I colli di bottiglia creatisi nel trasporto marittimo rappresentano una delle questioni più serie che l’economia globale si trova ad affrontare a due anni dallo scoppio della pandemia, dove varianti e nuove ondate continuano a complicare il ritorno alla normalità.
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