Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, oltre agli articoli del nostro inserto, un’analisi del Financial Times sul primo sciopero a Hollywood (dopo oltre 60 anni) ci spiegherà come mai la protesta contro gli studios non si placherà facilmente.
Buona lettura
FT: a Hollywood, il più grande sciopero degli ultimi 60 anni è destinato a durare
di Cristopher Grimes
A Hollywood non si vedeva niente di simile da più di 60 anni. Attori e sceneggiatori uniti che si ritrovano a migliaia in picchetto sotto agli studios, dove nel frattempo la produzione di film e programmi tv si è dovuta fermare a causa dello sciopero. Tra le centinaia di manifestanti fuori dagli studi Walt Disney a Burbank c’era Demetri Belardinelli. Come gli altri 160.000 membri del sindacato SAG-AFTRA ha votato a favore dello sciopero, dopo il fallimento delle trattative con le grandi produzioni il giorno prima. Le auto di passaggio suonavano il clacson in segno di solidarietà. “Nessuno di noi vuole continuare questo sciopero. Ma gli studios devono ascoltare le nostre richieste”.
Belardinelli e gli altri attori scendono in strada insieme ai membri della Writers Guild of America, che scioperano dal 2 maggio, e la protesta comincia a preoccupare Hollywood.
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