Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana il nostro inserto si occupa di Intelligenza artificiale, ossia della protesta delle star di Hollywood contro le major che volevano sostituire sceneggiatori ecc con dei bot. Ma le grandi aziende sono state battute dai sindacati del settore. Sempre nel comparto leggerete un bilancio di quello che sta succedendo invece al nostro tempio del cinema, Cinecittà. Poi ci occupiamo dello stop degli Stati Uniti alla minimun tax per i colossi del web, tipo Amazon.
Voltiamo pagina per andare a Milano, dove il sindaco sala vuole vendersi anche le case popolari.
Per la rubrica sulle criptovalute, Nicola Borzi ci parla delle reti irregolari (ossia senza autorizzazione) che raccolgono soldi esponendo i clienti a numerosi rischi.
Buona lettura
Il bitcoin vola, si moltiplicano i rischi della raccolta delle reti irregolari senza autorizzazione
di Nicola Borzi
“Il bitcoin è oro digitale, programmato per essere tale, e ha da ormai 15 anni dimostrato nei fatti di essere tale. Decine e decine di progetti sorgono attorno ad esso, finanziati da colossi della finanza, tra cui il più grande, BlackRock“. Già l’equiparazione dei bitcoin all’oro solleva domande: non si è mai visto l’oro perdere un quinto del suo valore in pochissime sedute. Ma c’è di più: “Sto indirizzando un mio cliente a un trust crypto-friendly. Ha comprato 83mila euro in bitcoin a ottobre 2023, quando il bitcoin stava attorno ai 25mila di valore. Ci ha guadagnato non meno di 110mila di euro in cinque mesi (non è così: il presunto guadagno si valuterà, se c’è, solo al momento del cash out, ndr). Se le interessa poi sapere con chi lavoro, ossia con quali consulenti – quelli sì – regolarmente autorizzati a dare indicazioni d’investimento come advisor e responsabili di fondi, non ho problemi a indicarglieli. Quello che invece faccio, e che faccio sulla base di un regolarissimo mandato, è segnalare specifici professionisti – quelli sì – dell’investimento, della gestione, del trading e della compravendita, nonché della custodia qualora ne sorga l’opportunità, in ambito crypto. Tutti questi professionisti del settore vantano certificazioni e abilitazioni che come ovvio possono esibire”.
(continua a leggere)
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