Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Oltre agli articoli del nostro inserto, questa settimana il Financial Times parla dei porti, ingolfati per via della pandemia, ma anche per la carenza di manodopera: l’effetto si vede sulle merci bloccate. Nella rubrica cripto della settimana, Nicola Borzi, ci racconta la nuova iniziativa degli Usa contro Tether e Bitfinex, accusati di mentire ai clienti sulle riserve messe a garanzia dei token. La piattaforma di stablecoin più grande al mondo e l’exchange di criptovalute sono stati sanzionati con una mega-multa.
Buona lettura.
Financial Times. Bloccati nel collo di bottiglia della logistica: perché i porti del mondo sono ingolfati
di Gill Plimmer e Harry Dempsey
Quel centinaio di navi container in fila all’orizzonte del porto di Hong Kong e di Shenzen, in attesa di attraccare nello scalo container, sono solo l’ultima immagine della serie di problemi che stanno interessando le catene di approvvigionamento mondiali. E a cui si deve l’aumento dei prezzi al consumo in Europa e negli Stati Uniti, oltre che la mancanza di alcuni prodotti sugli scaffali, dai giocattoli ai mobili.
Attualmente la fila di navi al largo della Cina meridionale è la più lunga al mondo. Aggravata anche dal forte tifone che la settimana scorsa ha costretto i porti a chiudere per due giorni. A livello globale si contano 584 navi container bloccate fuori dai porti, quasi il doppio che a inizio 2021 secondo le stime in tempo reale elaborate dalla società Kuehne+Nagel, tra gli spedizionieri più grandi al mondo.
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