Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, oltre agli articoli del nostro inserto, pubblichiamo la traduzione di un ampio colloquio del Financial Times con Mariana Mazzucato, a proposito dell’ultimo libro sulla “grande truffa” delle società di consulenza per gli Stati. Dal mondo cripto, Nicola Borzi racconta il caso della grande piattaforma di intermediazione italiana The Rock Trading, che chiude per problemi di liquidità lasciando migliaia di investitori nel panico.
Buona lettura
Mariana Mazzucato al Financial Times: “Ecco la grande truffa di McKinsey, Deloitte e gli altri”
di Henry Mance
La teoria è semplice. Quando le organizzazioni si trovano ad affrontare delle sfide, possono ricorrere al supporto di consulenti esterni con alto quoziente intellettivo, che portano competenze specialistiche e nuove idee. Questi esterni costano molto, ma non restano a lungo e si ripagano più che bene migliorando l’efficienza aziendale. Nessuno è mai stato licenziato perché la sua azienda ha chiesto una consulenza a McKinsey.
La realtà, però, è molto più complessa. Che cosa sanno davvero queste società di consulenza strategica, i tre grandi McKinsey, Bain e Boston Consulting Group? I critici sostengono che spesso le loro idee sono già state pensate dall’organizzazione che ricorre ai loro servigi. Nel curriculum hanno alcuni disastri sonori come il lavoro di McKinsey per la promozione degli oppioidi negli Stati Uniti. Non da ultimo, questi consulenti che si suppone vengano assunti per brevi periodi, in realtà sembra non se ne vadano mai.
Mariana Mazzucato, economista 54enne dello University College di Londra, potrebbe stare alla larga da questo dibattito, invece ha scelto di gettarsi nella mischia intellettuale. Negli ultimi dieci anni ha condotto una battaglia a volte solitaria per riabilitare la reputazione dello Stato come motore economico e nel suo nuovo libro, The Big Con, “La grande truffa” (scritto con Rosie Collington), sostiene che le società di consulenza stiano ostacolando le capacità dei governi di svolgere questo ruolo. “Per me il grande campanello d’allarme è stata la Brexit, perché si vedevano consulenti ovunque”. Nel 2019-20, il governo britannico ha speso quasi 1 miliardo di sterline in consulenze strategiche.
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