Prosegue l’appuntamento con la newsletter il Fatto Economico. Questa settimana, oltre agli articoli del nostro inserto, pubblichiamo un’analisi del Financial Times sull’inflazione, che negli Stati Uniti sta terrorizzando la grande distribuzione: i prezzi aumentano e le persone acquistano sempre meno. Per la nostra rubrica sulle criptovalute Nicola Borzi ci parla dei Paesi in via di sviluppo che stanno adottando i bitcoin, come El Salvador e la Repubblica Centroafricana. Vedremo quali sono rischi e problemi.
Buona lettura
FT: i prezzi aumentano, si compra meno. L’inflazione negli Usa spaventa la grande distribuzione
di Andrew Edgecliffe-Johnson, Nicholas Megaw e Peter Wells
Richard Thalheimer ricorda bene l’ultima volta che l’inflazione ha messo a dura prova i grandi magazzini statunitensi. Erano gli anni 70-80 e lui stava provando a far decollare The Sharper Image, catena di negozi di elettronica ed elettrodomestici high-tech, fallita nel 2008.
Poco prima, nel 2006, era riuscito ad abbandonare il marchio che aveva fondato vendendo tutte le quote. Da quel momento ha scelto di investire i proventi realizzati vendendo orologi, poltrone massaggianti, iPod e monopattini Razor in un portafoglio azionario del valore di 350 milioni di dollari, tra cui annovera anche titoli di Amazon, RH e Home Depot. “È stato molto divertente – racconta al FT – fino a quest’anno”.
L’inflazione corre a livelli mai visti negli ultimi 40 anni e nel settore del commercio al dettaglio, con cui Thalheimer si è arricchito, gli investitori cominciano a perdere soldi e crescono i timori di recessione. Questa settimana, l’annuncio di utili inaspettatamente negativi da parte di Walmart e Target, due dei maggiori player del settore negli Usa, ha provocato il crollo dei titoli più significativo dal lunedì nero del 1987.
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