Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. In questo numero, il primo del 2022, oltre agli articoli del nostro inserto pubblichiamo un’indagine del Financial Times che ci raccontano cosa pensano veramente le case automobilistiche mondiali della transizione verso i motori elettrici. Non tutte credono in questa tecnologia, e molte provano a tirare il freno cercando di massimizzare le vendite di veicoli termici. Dal mondo cripto Virginia Della Sala ci racconta della nuova moneta messa a punto dal Ceo di Telegram, dopo il braccio di ferro con la Sec Usa.
Buona lettura.
Financial Times: veicoli elettrici, le case automobilistiche vanno a passo di lumaca sulla transizione
di Peter Campbell e Joe Miller
Quando a dicembre Akio Toyoda, amministratore delegato di Toyota, ha scelto di presentarsi in conferenza stampa circondato da uno stuolo di nuovi modelli elettrici, che Toyota prevede di rilasciare nei prossimi 10 anni, l’impressione che voleva trasmettere era quella di un’azienda pronta a fare il salto verso i veicoli a batteria. Dopo anni di investimento sull’idrogeno e sui sistemi ibridi (che combinano motori termici e batterie), ecco il momento in cui il titano giapponese finalmente sceglie di seguire il trend dell’elettrico, che imperversa nell’industria automobilistica negli ultimi anni.
In realtà, l’annuncio di un investimento da 35 miliardi di dollari in veicoli elettrici è stata una mossa per coprire le carte della reale politica industriale dell’azienda. “È difficile fare felici tutti con una sola opzione”, ha detto infatti Toyoda agli investitori e ai presenti alla conferenza. “Ecco perché Toyota vuole preparare quante più opzioni possibili per i nostri clienti in tutto il mondo”. Il colosso giapponese non è il solo produttore di automobili a credere che sia necessario investire su altre opzioni rispetto ai veicoli elettrici.
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