Prosegue l’appuntamento con la newsletter il Fatto Economico. Questa settimana, oltre agli articoli del nostro inserto, pubblichiamo un’analisi del Financial Times sulla recente campagna della destra conservatrice americana contro i progetti di capitalismo sostenibile. Per la nostra rubrica sulle monete virtuali Nicola Borzi ci parla della difficile gestazione del Registro italiano delle criptovalute.
Buona lettura.
Financial Times: a Davos il ritorno della destra liberista contro il capitalismo sostenibile
di Andrew Edgecliffe-Johnson
L’ultima edizione del World Economic Forum avrebbe dovuto essere un trionfo per il suo fondatore Klaus Schwab. Negli ultimi tempi, a quasi 50 anni dalla nascita del ciclo di incontri tra leader mondiali, dirigenti d’azienda e finanzieri nella cittadina svizzera di Davos, la convinzione dell’economista per cui le aziende dovrebbero essere al servizio di tutti gli azionisti e non solo dei più potenti sembrava aver prevalso sulla vecchia idea di capitalismo che vuole che le aziende esistano solo per dare profitti a chi le possiede.
Nel libro che si regalava a tutti gli stand dell’evento, Schwab scriveva che la sua visione del “capitalismo degli stakeholder” aveva finalmente trovato il suo “riscatto”. Tuttavia, quest’anno molti delegati di Davos sono apparsi meno convinti, nonostante la pletora di panel organizzati per annunciare l’impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 e i cocktail per raccogliere sostenitori per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Il “capitalismo degli stakeholder” di Schwab (con l’annesso trend di investimenti a tema ambientale e sociale) è sotto attacco da parte di politici populisti, membri del settore finanziario e anche da un gruppo di attivisti che Schwab non si sarebbe ma immaginato.
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