Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, oltre agli articoli del nostro inserto, una editoriale del Financial Times che propone di abolire la definizione di “mercati emergenti”. Vedremo perché. Per la rubrica sulle criptovalute Virginia Della Sala ci parla del braccio di ferro in corso tra la Sec (la Consob Usa) e una delle maggiori piattaforme di monete virtuali, Coinbase. Tutto ruota attorno alla domanda: le cripto sono security?
Buona lettura
La proposta del FT: aboliamo la definizione di “mercati emergenti”
di Comitato editoriale del Financial Times
Da sempre gli esseri umani hanno il desiderio innato di ordinare e classificare il mondo che li circonda. Antoine van Agtmael non era diverso: nel 1981 fu lui, in qualità di economista della Banca Mondiale, a coniare l’espressione “mercati emergenti” come alternativa più ambiziosa al termine “terzo mondo”. Da allora la sua definizione è diventata un’etichetta con cui si è classificata un’accozzaglia di nazioni in rapida crescita, ma tutte considerate più rischiose per gli investitori rispetto ai “mercati sviluppati”. Senza dubbio una categoria così generale ha avuto fortuna, ma oggi per gli economisti è diventata poco utile.
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