Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Oltre agli articoli del nostro inserto, ecco in esclusiva un’inchiesta del Financial Times sul caro dei prezzi della colazione a causa dell’aumento delle materie prime e delle spese per i trasporti. Il tutto a causa della pandemia. Poi le novità dal mondo delle criptovalute: Nicola Borzi ci racconta del giro di vite delle autorità di controllo Usa sulle truffe fatte con lo “schema Ponzi”, anche grazie a testimonial “illegali”.
Buona lettura
Financial Times. Con il Covid la mattina è più triste: la colazione è diventata molto più cara
di Chelsea Bruce-Lockhart ed Emiko Terazono
Dall’inizio della pandemia, il costo delle materie prime usate nella produzione dei prodotti di base per la prima colazione è aumentato vertiginosamente, e in molti temono che questo sia il primo segnale di un’impennata globale dei prezzi alimentari al consumo.
Sul mercato dei futures degli Stati Uniti, che è dove le aziende comprano e negoziano gli stock all’ingrosso di materie prime alimentari, prodotti come il caffè, il latte, lo zucchero, il grano, l’avena e il succo d’arancia sono saliti in media del 28 per cento rispetto al 2019. Se si aggiunge alla lista anche la carne di maiale per la pancetta, l’aumento medio dei prezzi all’ingrosso si attesta al 32 per cento.
Anche se il costo degli ingredienti grezzi rappresenta solo una parte del prezzo complessivo pagato dai consumatori al supermercato o al ristorante, secondo gli analisti è probabile che questi aumenti sostanziali dei prezzi alla fonte si ripercuotano sul portafoglio dei consumatori.
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