Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, negli articoli del nostro inserto, Carlo di Foggia e Marco Palombi tornano alle origini dell’Ilva, il più grande stabilimento d’acciaio in Europa, ormai sull’orlo del collasso. Il colosso franco-indiano Arcelor Mittal non ha alcuna intenzione di investire e ha aperto un conflitto con il socio pubblico Invitalia. Il governo prima ha escluso la nazionalizzazione, ora sembra tornare sui suoi passi. Dopodomani, con la riunione del consiglio d’amministrazione, si attende un altro capitolo della saga. Il commento di Gad Lerner offre la chiave di lettura del lungo funerale del colosso siderurgico. Il consorzio giornalistico Investigate Europe illumina i rapporti tra l’industria del petrolio e gli istituti universitari: tra il 2017 e il 2022, 150 accademia di 9 Paesi hanno ricevuto finanziamenti da Big Oil per 260 milioni, destinati ad attività di ricerca, borse di studio e sponsorizzazioni. In Italia, Milano Bicocca avrebbe incassato 2,2 milioni, ma non è l’unico ateneo ad aver ricevuto denari. Virginia Della Sala ci porta nell’universo social, dove la privacy non è più in diritto ma una merce a pagamento. Il gigante Meta, proprietario di Facebook e Instagram, ha battezzato in Europa nuove forme di abbonamento: per circa 10 euro, l’utente non sarà profilato, dunque i suoi dati saranno al sicuro. Ma quanto dovremmo spendere, se ogni app sul telefono chiedesse l’obolo in cambio della riservatezza?
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