Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, nel nostro inserto, Marco Palombi si occupa di Sace, il gruppo assicurativo pubblico che vedrà, tra poche settimane, il cambio ai vertici: Alessandra Ricci, nominata dal governo Draghi nel 2022, non ha speranza di tenersi la poltrona. Ma chi verrà dopo di lei non ha da temere (per lo stipendio): grazie a un bond subordinato da 500 milioni di euro quotato alla Borsa del Lussemburgo, il gruppo riesce infatti ad aggirare la norma sul tetto agli stipendi. Il bond va estinto entro questo venerdì o si rinnova per altri 10 anni e a tassi più alti: costerà 27 milioni l’anno.
A proposito di costi e di guadagni, Carlo Di Foggia in un commento spiega perché, grazie alla guerra in Ucraina, gli Stati Uniti e Big Oil possano dire di aver vinto: negli Usa è arrivato un enorme flusso di denaro di cui hanno beneficiato, però, solo i più ricchi.
Con l’avvocato Marco Bona parliamo di assicurazioni: il 25 novembre 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il regolamento sulla Tabella Unica Nazionale del danno biologico, che sarà usata per i sinistri stradali e per la responsabilità medico-sanitaria. La Tabella stabilisce il valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidità permanente per le macrolesioni e il parametro monetario per liquidare i giorni di invalidità temporanea. Di fatto, un grande regalo alle assicurazioni perché taglia i risarcimenti. Eppure i premi assicurativi costano molto di più: a ottobre sono saliti del 7,2%, più dell’inflazione, come ci racconta Marco Franchi.
Giulio Da Silvia torna, invece, sulla crisi Benetton: la famiglia veneta intasca ricchi dividendi ogni anno, ma in un decennio il gruppo dell’abbigliamento ha perso 1,6 miliardi di euro. E Luciano continua a licenziare e a chiudere negozi.
E rimanendo in tema grossi guadagni, Alberto Ziparo ci ricorda come il Ponte sullo Stretto rappresenti un vero e proprio furto ai danni del Sud per dare, al contrario, due miliardi di euro ai “soliti noti”. Mentre società e costruttore vogliono partire senza avere il progetto esecutivo, si sottraggono importanti risorse a Calabria e Sicilia.
Infine l’invito al Governo e alla Politica della presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, che chiede riforme coraggiose e consapevoli su Bio e diversità.
Buona lettura
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