Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana nel nostro inserto vi raccontiamo della nuova ed ennesima riforma dell’università, ormai alle viste. Ai primi di giugno il consiglio dei ministri, con il disegno di legge Semplificazioni, ha offerto al governo la delega per la riforma “in materia di formazione superiore e ricerca”. Ma il principio guida sembra sempre lo stesso: lo sfruttamento del precariato. Secondo il sociologo della Normale di Pisa, Lorenzo Zamponi, “così si torna alla giungla, peggio del dopo-Gelmini”. L’accademico denuncia il passo indietro sul terreno dei diritti e della stabilità economica dei ricercatori: “Si ricicla il vecchio assegno di ricerca, si prevedono sei nuove forme contrattuali per permettere agli atenei di scegliere la più utile”.
Con Carlo Di Foggia passiamo alle guerra del telepedaggio, in vista del traffico al casello per le vacanze d’agosto. Mentre Aspi entra a gamba tesa nel mercato – destando l’ira dei concorrenti Telepass e UnipolMove – la certezza è una sola: il salasso per gli automobilisti in viaggio.
Poi ci spostiamo nel Regno Unito, dove è finita l’era dei conservatori con la vittoria del moderato Keir Starmer e il ritorno dei laburisti a Downing street. Ma senza una bu0na dose di coraggio nell’affrontare i temi decisivi, i nuovi vincitori saranno spazzati via dalla disillusione dell’elettorato. C’è uno Stato sociale da rimettere in piedi, dopo 5 lustri di austerità e tagli ai servizi. Nigel Farage, entrato in parlamento, sarebbe pronto a raccogliere la rabbia dei scontenti.
Infine, Gaia Scacciavillani torna sul matrimonio dei cieli tra Ita e Lufthansa, accendendo il faro su una pronuncia della magistratura. Un’ordinanza del Tribunale del Lavoro di Roma, nell’ambito del ricorso di 11 ex dipendenti di Alitalia, pone domande sulla proprietà degli slot.
Buona lettura.
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