Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, nel nostro inserto, torniamo a occuparci di Stellantis. Con Francesco Zirpoli, direttore del Centre for Automotive and Mobility Innovation della Cà Foscari di Venezia e dell’Osservatorio sull’automotive italiano, capiamo perché la crisi del gruppo – con le conseguenze drammatiche cui stiamo assistendo – non è colpa dell’elettrico: il colosso ha ridotto gli investimenti e i modelli per tutelare i profitti. Una strategia che in Ue sta uccidendo l’intero settore. Di contro, ci sono Pechino e gli Stati Uniti, dove invece l’elettrificazione non si fermerà.
Nicola Borzi ci racconta che la guerra italiana sul biodiesel è arrivata anche a Bruxelles: Assitol, che raduna i produttori di gasolio “verde”, ha segnalato alla Commissione Ue come aiuto di Stato l’estensione degli sconti fiscali all’Hvo che in Italia è prodotto solo da Eni. Il governo ha replicato che il decreto del Mase non viola la concorrenza, ma ora la decisione spetterà agli uffici comunitari.
Il docente di Economia del Trasporto aereo Gianni Rossi, invece, ci parla del matrimonio di poco interesse pubblico tra Ita e Lufthansa. La compagnia nata dalle ceneri di Alitalia ha accumulato rosso e fatto a meno di 4mila addetti. Lo Stato, disperato, regala slot, garanzie sulle flotta e soldi a fondo perduto.
Infine un’analisi di Antonio Rizzo sulla propaganda energetica del ministro Pichetto Fratin: mentre le soluzioni prospettate (come la propaganda sul nucleare) sono confuse e futuribili, gli italiani sono alle prese con i prezzi in bolletta ormai esplosi.
Buona lettura
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