Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana nel nostro inserto Marco Ponti ci racconta a che punto è la cosiddetta “regina del Pnrr”. Il ministero dell’Ambiente ha approvato il primo lotto del raddoppio ad alta velocità della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. I costi sono passati da 7 a 9 miliardi, prima ancora di cominciare i lavori, tutti a carico dello Stato. Il conto finale sarà di 30, ma (s’è scoperto) l’opera non può essere completata.
Intanto le ferrovie continuano a fare acqua da tutte le parti. Dopo un agosto di passione per decine di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle linee, con centinaia di treni in ritardo, cancellazioni e orari espansi, e nonostante il ministro dei Trasporti Matteo Salvini minimizzi (“La puntualità è superiore al 90%”), anche il mese di settembre per i trasporti su ferro è cominciato molto male.
L’Osservatorio civico che vigila sull’opera fa il punto sulla “tratta D Breve” della Pedemontana Lombarda. Il progetto autostradale, originariamente concepito per alleviare il traffico pedemontano, si è trasformato in una sorta di tangenziale esterna di Milano che attraversa per oltre due terzi il Parco Agricolo Nord-Est, un’area di grande valore ambientale e unico polmone verde per oltre 200 mila residenti della Brianza. Il tratto asfalta anche “il Bosco della Bruciata”, finora mai antropizzato.
Con Giulio da Silva, invece, torniamo sui conti della famiglia Benetton: dopo il crollo del ponte Morandi, che il 14 agosto 2018 uccise 43 persone, Edizione ha distribuito 450 milioni ai quattro rami dinastici, oltre a immobili per 1 miliardo. Il valore delle partecipazioni è più alto di quello del 2018. La tradizione è rispettata: e a monte della catena si spartiscono gli utili, a valle ai lavoratori del gruppo dei maglioni (in crisi) si prospettano i contratti di solidarietà.
Dario Guarascio, docente di Economia dell’innovazione alla Sapienza, apre uno squarcio sulla propaganda del governo Meloni: mentre l’esecutivo festeggia miglioramenti marginali per non dover ammettere che il modello resta basato su lavoro povero e austerità, gli ultimi dati sui salari sono drammatici. I redditi 2023 hanno registrato un -6,3% rispetto a quelli del 2008: peggio in Europa ha fatto solo la Grecia. Franco Mostacci, invece, ci spiega cosa c’è nei dati Istat del secondo trimestre 2024 che dovrebbe far paura al ministro Giorgetti.
Criptovalute, valanga di vendite: dopo il bitcoin anche Ethereum va in fibrillazione
di Marco Franchi
Dopo il crollo e il rimbalzo del bitcoin, anche la seconda criptovaluta mondiale per rilevanza, Ethereum, è in fibrillazione. Anche in questo caso, a causa di una valanga di vendite. Le criptovalute continuano quindi a dimostrarsi prodotti assolutamente speculativi, rischiosi e inadatti a chi vi si accosta nell’ottica dei “guadagni facili” decantati spesso sul web e sui social network da tante voci non disinteressate.
(Continua)
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