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1 Ottobre 2021
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Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura.
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Lettera da Mosca
Sergey Sarapultsev, il capo del Comitato investigativo federale della città, che aveva studiato proprio in quell'ateneo, si è tolto la vita due giorni dopo il blitz del 20 settembre, costato la vita a sei persone. C'è chi parla di segni di strangolamento, chi di un incontro movimentato con il suo capo
di Michela AG Iaccarino
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Lettera da New York
A pochi chilometri in linea d’aria da Manhattan, sorge un complesso penitenziario dove, da quasi 100 anni, i detenuti vivono in condizioni igienico-sanitarie pessime, dove i poliziotti sono costretti a tripli turni e il numero delle violenze e dei decessi è elevatissimo. Una grana per chiunque diventerà sindaco della città dopo De Blasio
di Chiara Basso
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Lettera da Tokyo
L’ex banchiere ed ex ministro degli Esteri, nuovo presidente del partito, ha scelto i suoi collaboratori. Sarà lui, a novembre, a correre per diventare premier. Nel frattempo confortano i dati del contagio da Covid
di Fabiola Palmeri
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Lettera da Ankara
Il presidente turco, che ha da poco pubblicato un libro intitolato Il mondo più equo possibile, è stato in visita negli Stati Uniti per una settimana, ma non è riuscito a farsi ricevere da Joe Biden. Nel frattempo sta riprendendo i negoziati con Putin sulla Siria, a Sochi, scoprendo che gli interessi russi non coincidono con quelli del suo Paese
di Roberta Zunini
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Lettera da Londra
Il coronavirus segna 36 mila nuovi contagi al giorno, cresce nella fascia 10-19 anni e i presidi si organizzano, in mancanza di indicazioni del governo. Le testimonianze degli agenti contro Wayne Couzens, accusato di aver stuprato e ucciso la 33 enne Sarah Everard
di Sabrina Provenzani
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Lettera da Madrid
Nel frattempo, la prossima settima uscirà un libro-intervista al re emerito di Spagna, intitolato Il mio re caduto. Juan Carlos racconta dell'esilio negli Emirati Arabi e, soprattutto, della rottura dei rapporti con il figlio Felipe VI
di Alessia Grossi
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Lettera da Parigi
L'uso del derivato della cocaina ormai è dilagante, si contano 40 mila assuntori a Parigi. Il centro di spaccio (e consumo) era nel quartiere periferico di Stalingrad. Ora il governo ha spostato il problema a Pantin, città vicina, dove sono scoppiate le proteste. Per l'Osservatorio sugli stupefacenti "le politiche pubbliche portate avanti finora sono state un fallimento" e la barriera "sposta solo il problema"
di Luana De Micco
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