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14 Gennaio 2022
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Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura.
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Lettera da Mosca
Imprenditore, controverso dissidente ed ex ministro dell'Energia : “Il 4 gennaio manifestazioni massive sono scoppiate in tutto il Paese, in maniera spontanea. Per le strade c'erano civili, ma le autorità hanno trovato una scusa per far intervenire Mosca, dicendo che la minaccia era straniera e che erano attivi terroristi islamici sul territorio”
di Michela A.G. Iaccarino
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Lettera da Tokyo
La nuova ondata pandemica potrebbe essere partita dalle basi militari statunitensi. All’inizio di gennaio i contagi registrati inizialmente nella sede U.S. Camp Hassen si erano già diffusi in altre otto strutture, e questo perché non vigono le stesse regole di contenimento. Il tutto mentre nel Paese ancora non si può entrare
di Fabiola Palmeri
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Lettera da Parigi
Mentre cresce la tensione della campagna elettorale, Parlamento rallenta il cammino del super green pass francese (“pass vaccinal”). L'opposizione in Senato ha eliminato la responsabilità dei ristoratori per i controlli e limitato l'applicazione sulla base dei contagi. Improbabile che il decreto entri in vigore il 15 gennaio, come voleva Macron
di Luana De Micco
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Lettera da Londra
Lo scandalo del “party gate” si allarga e Boris Johnson è a rischio. I tories cercano un successore in caso di dimissioni. Buckingham Palace ha preso le distanze dal Andrea: per il processo per violenza sessuale nel caso Epstein, Andrea dovrà difendersi da privato cittadino
di Sabrina Provenzani
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Lettera da Ankara
Enes Kara, universitario del secondo anno di Medicina, prima di uccidersi aveva lasciato un video in cui denunciava una forte pressione sociale in chiave islamista e le difficoltà economiche che affliggono gli studenti in una Turchia dove l'inflazione galoppa a causa della scelta del premier di svalutare la valuta nazionale
di Roberta Zunini
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