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2 Aprile 2021
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Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura.
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Lettera da New York
La polizia ha elencato 33 attacchi d’odio contro asiatici nella Grande Mela, in gran parte dovuti alla falsa credenza secondo cui il covid-19 sia un virus lanciato di proposito dalla Cina. Mentre al tribunale di Minneapolis viene processato non il solo poliziotto, ma tutta l'America. Intanto New York legalizza la marijuana a scopo ricreativo
di Chiara Basso
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Lettera da Tokyo
Nel Paese si teme la quarta ondata di contagi e in molte Prefetture si pensa di ripristinare le misure di pre-emergenza. Poi però si scopre che 23 funzionari del Dipartimento Salute del ministero vanno a festeggiare in un bar. Neanche fosse l'Italia
di Fabiola Palmeri
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Lettera da Mosca
In oltre 20 città la quantità di sostanze dannose per la salute dei cittadini ha superato decine di volte (in altri casi centinaia) il livello accettabile di inquinamento. Però se ne parlerà, forse, dopo le elezioni di settembre
di Michela A. G. Iaccarino
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Lettera da Parigi
Tra i banchi la situazione sanitaria è preoccupante: al 26 marzo, 3.256 classi erano chiuse per Covid in Francia, 850 solo a Parigi. E molti insegnanti si rifiutavano di fare lezione, mentre i genitori ritiravano i figli da scuola per paura che si ammalassero. Il Paese è zona rossa, critiche al presidente per aver rinviato la decisione
di Luana De Micco
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Lettera da Madrid
Rivolta degli albergatori iberici contro l'obbligo di mascherina in spiaggia. Intanto, i sondaggi non premiano Pablo Iglesias nella corsa a sindaco di Madrid. E al concerto di Barcellona 5mila spettatori, stipati "come ai vecchi tempi", rischiano il contagio per un esperimento scientifico
di Alessia Grossi
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Il report della commissione sulle disparità di accesso che ha scatenato il dibattito: attribuibili, più che a un generico razzismo istituzionalizzato, a tradizioni culturali e familiari diverse che, per esempio, penalizzano i figli delle comunità caraibiche o quelli dei proletari bianchi. Intanto le vaccinazioni arrivano a quota 31 milioni
di Sabrina Provenzani
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