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21 Gennaio 2022
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Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura.
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Lettera da Londra
Si allentano le misure anti Covid, ma lo stesso ministro della Salute si mostra cauto. Il primo ministro ha bisogno di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dopo lo scandalo sulla festa a Downing Street e l'intervista disastrosa in cui ha dichiarato che, al tempo, non sapeva di commettere un atto illegale. Tra i Conservatori è partita la gara dei ricatti
di Sabrina Provenzani
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Lettera da Tokyo
Dal World economic forum di Davos, il premier Kishida Fumio ha annunciato la grande svolta ecologica e digitale. Ma avanza la “sesta ondata” pandemica. Dal 13 febbraio ristoranti, bar e altri locali chiuderanno con mezz’ora d'anticipo. Al via la terza dose e le somministrazioni dei vaccini per i bambini dai 5 ai 12 anni. Ma in alcune aziende il virus sta portando il cambiamento
di Fabiola Palmeri
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Lettera da Mosca
La Casa Bianca ha deciso di inviare le sue armi all'Ucraina, in vista di una possibile invasione russa. Anche l'Unione europea minaccia “massicce sanzioni economiche e finanziarie”. Tutto questo mentre sono in corso le esercitazioni dei soldati della Federazione. Ma può essere che si tratti solo di una enorme provocazione
di Michela A.G. Iaccarino
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Lettera da Parigi
Da lunedì sarà necessario essere vaccinati per andare al bar e al ristorante, per prendere il treno e per accedere a musei, stadi, cinema, teatri. Anche per chi lavora in questi settori il solo test negativo non basterà più. Polemica per il ministro dell'Educazione a Ibiza e per le accuse a Macron sulla transizione ecologica
di Luana De Micco
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Lettera da Ankara
Alunni e docenti universitari protestano per l'aumento del costo degli affitti. Decine di ragazzi sono finiti in celle di sicurezza e ai domiciliari. Almeno 1.220 difensori dei diritti umani (solo negli ultimi 4 mesi del 2021) sono stati messi nel mirino. Alcuni processati e puniti sulla base di accuse infondate. Altri hanno subito molestie giudiziarie, minacce e ritorsioni
di Roberta Zunini
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