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23 Giugno 2023
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Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura
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Lettera da Parigi
Bocciata dalla piazza, il 63% vuole che la prima ministra vada via; la riforma delle pensioni è uno dei motivi del malcontento. Macron si è consultato con l'ex presidente Sarkozy che gli ha suggerito di cambiare: "Il Paese sta andando a destra". Crescono le quotazioni dei ministri Gérard Darmanin e Bruno Le Maire
di Luana De Micco
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Lettera da Mosca
Nel 2021 è stata eletta ed è diventata la testa d'ariete di Iniziativa civica, partito che adesso sfida Russia Unita alle prossime elezioni. Sa già di perdere, ma la sua presenza è politicamente ingombrante
di Michela A.G. Iaccarino
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Lettera da Tokyo
Si moltiplicano i corsi “Only in Japan”: esistono 20 istruttori e almeno 700 “specialisti del sorriso”. Ma per i nipponici è sconveniente separare le labbra
di Fabiola Palmeri
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Lettera da Madrid
A un mese dalle elezioni politiche il Partito Popolare di Feijòo, dato dai sondaggi vincente, ma non avrebbe quella maggioranza assoluta che gli permetterebbe di governare da solo. E nell'attesa delle urne del 23 luglio ha cominciato il tira e molla per unirsi con l'ultradestra di Santiago Abascal
di Alessia Grossi
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Lettera da Londra
L'aumento delle spese per le famiglie coincide con la popolarità perduta dal primo ministro Sunak e dai conservatori - il premier è al 25% - e dalla delusione per gli esiti della Brexit. Covid, l'indagine indipendente certifica: la pandemia ha messo in evidenza la disparità di trattamento per le classi meno agiate
di Sabrina Provenzani
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Lettera da Ankara
Per gli esperti la decisione della nuova governatrice della Banca Centrale, Hafize Erkan, di raddoppiare il costo del denaro dall'8,5% al 15% non è sufficiente. Il “sultano” che tutto controlla, per ora lascia mano libera ai responsabili delle politiche monetarie, ma alcuni giurano che si tratta solo di un “dolore temporaneo”
di Roberta Zunini
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