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24 Giugno 2022
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Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura
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Lettera da Ankara
La via del cereale potrebbe riaprirsi. Intanto, il ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu nega le accuse di commercio illegale. Si accende il dibattito sulla pena ridotta all’assassino di una ragazza di 27 anni. Tutta colpa di Netflix, secondo Devlet Bahçeli. E Erdogan si prepara alle urne con un disegno di legge che censura le opinioni
di Roberta Zunini
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Lettera da Londra
I numeri della sconfitta indicano un plebiscito contro il partito al governo, tanto che si è dimesso il presidente Oliver Dowden. Il premier è fuori dal Paese, e ci rimarrà almeno una settimana. Nessuno lo vuole più, ma non sembrano esserci valide alternative
di Sabrina Provenzani
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Lettera da Mosca
Atleta e paramedica, aveva raccolto 265 gigabyte di testimonianze video dalla città assediata. Curava i soldati, anche i russi, e distribuiva precetti delle arti marziali, disciplina rigorosa e divieti di alcol
di Michela A.G. Iaccarino
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Lettera da Parigi
Il voto alle legislative di domenica scorsa non ha garantito al presidente una comoda maggioranza assoluta in Parlamento e così lui si è appellato alle forze politiche per la costruzione di una coalizione più ampia. L'hanno snobbato tutti. Dovrà cercare l'accordo di volta in volta
di Luana De Micco
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Lettera da Tokyo
Matsui Kazumi è intervenuto alla Conferenza degli Stati membri del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. L'Italia non c'è, e il Giappone neanche. Forse perché nel Paese si organizzano ronde notturne per difendere le pesche
di Fabiola Palmeri
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Lettera da New York
Per la prima volta su suolo americano, i dipendenti di un negozio Apple del Maryland hanno aderito a un'organizzazione unitaria. Poco prima di loro, c'erano stati i lavoratori di Amazon e di Starbucks. Nonostante pandemia e guerra, l'offerta d'impiego è tornata a essere alta
di Chiara Basso
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