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3 Febbraio 2023
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Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura
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Lettera da Mosca
Contrariamente alle previsioni mainstream, la guerra non sta mettendo in ginocchio la Federazione, anzi. E in vista dell'embargo del greggio, ci sono vecchi amici in grado di sostituire l'Europa
di Michela A.G. Iaccarino
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Lettera da Tokyo
Un ragazzo si è ripreso su TikTok mentre leccava bottiglie di salsa di soia e tazze per il tè e passava un dito prima leccato sul pesce di un piattino che scorreva sul nastro: il prezzo delle azioni della catena di ristoranti è precipitato di 16.8 miliardi di yen
di Fabiola Palmeri
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Lettera da Parigi
Il movimento contro la riforma è sempre più popolare. Adesso in molti (anche nel governo) se la prendono con il ministro dell'Interno, che ha accusato la gauche di promuovere la “negazione del lavoro” e il “diritto alla pigrizia”
di Luana De Micco
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Lettera da Londra
Il premier britannico manca di carisma ed è accusato di una gestione di dossier e correnti più da manager che da leader politico, ma in questo momento di crisi serve (e nessuno se la sentirebbe di sostituirlo). Novità sul caso Fiore: il governo ammette per la prima volta il coinvolgimento dei servizi
di Sabrina Provenzani
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Lettera da Ankara
Il presidente turco vuole di più da Stoccolma. Mentre ha ritiene che le promesse della Finlandia siano soddisfacenti, secondo Ankara la Svezia deve fare passi più severi contro i presunti “terroristi”. Il governo di Stoccolma per ora resiste, ma alcuni segnali mostrano quanto è cambiato il clima culturale dei due Paesi
di Roberta Zunini
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Lettera da Madrid
In Spagna, i socialisti hanno penato per trovare un accordo con l'alleato radicale sulla modifica della nuova legge sullo stupro, che presentava problemi tecnici. All'estero, la visita del premier a Rabat non è stata accolta con grande calore
di Alessia Grossi
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