Sul Fatto di domani ancora in primo piano i soldi della Lega, perché i pm stanno cercando connessioni tra i vari rivoli delle inchieste che riguardano il Carroccio. Oggi si sono svolti gli interrogatori di garanzia degli arrestati. Ci occuperemo poi della maggioranza, con un’intervista a Goffredo Bettini, considerato il vero deus ex machina della linea politica del segretario dem, Nicola Zingaretti (che nei prossimi giorni chiuderà la campagna elettorale in Toscana). Tutti quelli che… la casta era da tagliare saranno al centro del nostro Focus e, sempre a proposito di referendum, registreremo le new entry del No. Sul fronte Covid, capiremo se è il caso di adottare anche in Italia la quarantena breve e ospiteremo un’intervista sul maxibonus a Giorgio Airaudo, appena tornato al vertice della Fiom piemontese. Il nuovo lockdown in Israele aprirà, invece, le pagine degli esteri. Nella sezione Radar due approfondimenti di cronaca: le scuole al secondo giorno di lezione e il prete “degli ultimi”, ucciso a coltellate a Como. Nel Secondo Tempo, infine, Renzo Paris ci svelerà alcuni divertenti aneddoti su Alberto Moravia, di cui il 26 settembre ricorre il trentennale della morte.
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Oltre l’edicola, gli articoli di Un Fatto in più. E se ve le siete perse, ecco le notizie della giornata.
Stanno arrivando in Procura a Milano diverse segnalazioni dal mondo bancario e dall’Antiriciclaggio di Bankitalia di operazioni sospette da parte di imprenditori con controparte la Lega o società riconducibili ai commercialisti finiti ai domiciliari. Oggi per loro gli interrogatori di garanzia. Marco Ghilardi, ex direttore della filiale Ubi di Seriate (Bergamo) finito nei guai per non aver segnalato all’antiriciclaggio le operazioni anomale, ha sostenuto di averlo fatto per l’amico Alberto Di Rubba, ex presidente della Lombardia Film Commission, che invece si è detto estraneo alle accuse. Ieri le dichiarazioni della teste ex assessora lombarda: “Di Rubba uomo di fiducia di Salvini”.
Non vuole farsi processare da questo Consiglio superiore della magistratura. Il motivo? Formalmente un presunto vizio dell’ordinamento, ma nei fatti accusa il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli di essere stato eletto grazie a un accordo politico siglato con Luca Lotti e Cosimo Ferri. Cioè due dei protagonisti del dopocena all’hotel Champagne, dove Luca Palamara discuteva di nomine insieme a cinque ex consiglieri del Csm. Ora sono tutti a giudizio disciplinare davanti allo stesso tribunale interno del Consiglio superiore. Palamara vorrebbe che il suo giudizio disciplinare sia rimesso alle Sezioni Unite della Cassazione, ma il Csm ha rigettato la sua istanza.
La direttrice esecutiva dell’Europol, Catherine De Bolle, lancia l’allarme sulle infiltrazioni criminali in vista dell’erogazione delle risorse Ue per l’economia. Sul tema è intervenuto anche il direttore della Ciminalpol, Vittorio Rizzi, secondo cui il rischio è di scoprire “troppo tardi” le infiltrazioni, quando “il danno all’economia reale diventa irreparabile”. Il capo della polizia, Franco Gabrielli, a fine giugno: “La ‘Ndrangheta punta a farmaci e vaccini”.
I dati della Protezione civile: 1229 i nuovi positivi, nove le vittime. Conte visita a sorpresa una scuola di Norcia.
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