Sul Fatto di domani continueremo a occuparci del Recovery Fund e cercheremo di capire come andranno gestiti i soldi europei, quali Paesi pagheranno di più e quali, invece, ci guadagneranno. Intervisteremo Alessandro Di Battista e leggeremo i giornali esteri, per comprendere le reazioni (anche) dei paesi “frugali” rispetto ai propri leader. Poi andremo in Lombardia: siamo stati i primi a raccontare dell’accordo per il vaccino anti-Covid tra San Matteo e Diasorin, al centro di un’inchiesta. Ora i pm stanno cercando i legami politici dietro l’affidamento diretto. E sempre a proposito di coronavirus, la nostra Maddalena Oliva ha raccolto le testimonianze di chi c’era, cinque mesi fa, in quella che è stata definita la notte di Alzano Lombardo. Possibili guai in casa Fiat, invece, per un’inchiesta della Procura di Procura di Francoforte sulle emissioni inquinanti. Ci occuperemo anche di un palazzo, in piazza Augusto Imperatore a Roma, acquistato dai Benetton. Selvaggia Lucarelli, invece, racconterà la “psicosetta” di Novara e di come la stampa va a caccia di “mostri”. Nel Secondo Tempo, infine, il racconto di Leon Hendrix sugli ultimi giorni di vita del fratello Jimi.
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Oltre l’edicola, gli articoli di Un Fatto in più. E se ve le siete perse, ecco le notizie della giornata.
C’è anche la politica nelle carte dell’inchiesta sull’accordo tra l’ospedale e la società piemontese per i test sierologici che ne vede indagati i vertici. Oltre al filone sull’affidamento diretto a Diasorin, i pm puntano a “fare luce sui legami politici che possono avere influito sulla scelta del contraente”.
Lesioni, ricettazione, falso, tortura, spaccio di droga: sono alcuni dei reati ipotizzati a carico di un gruppo di carabinieri della caserma di via Caccialupo, a Piacenza, posta sotto sequestro dopo un’indagine della Procura. In totale sono 22 le misure emesse dal giudice per le indagini preliminari. “Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi nel lockdown, atteggiamenti da Gomorra“, ha dichiarato la procuratrice Grazia Pradella. L’audio degli schiaffi in caserma.
I finanzieri sono entrati nelle sedi di Fca per effettuare perquisizioni ordinate dalla procura di Torino, nell’ambito di un’inchiesta sulle emissioni inquinanti dei veicoli diesel prodotti dal gruppo della famiglia Agnelli. In totale sarebbero 6 gli stabilimenti e uffici perquisiti. Non risultano indagati. La Finanza è stata spedita nelle sedi dell’ex Fiat in accordo con la procura di Francoforte che indaga per frode in commercio, dopo una segnalazione giunta dagli Stati Uniti.
I dati della Protezione civile: di nuovo in crescita i contagi (282), nove le vittime.
Cartacanta, il quiz di Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli (Loft)
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