Sul Fatto di domani in primo piano le misure allo studio del governo per arginare la nuova ondata di contagi, con le nuove disposizioni restrittive per bar, ristoranti e palestre e i soldi necessari per supportare i settori penalizzati.
Poi la rivolta di Napoli (proseguita anche oggi) contro la stretta per fermare il dilagare dei contagi. Chi c’è dietro i manifestanti in piazza e cosa ha veramente fatto De Luca per la sanità della sua regione. Nel comparto anche lo scontro politico tra il governatore e il sindaco di Napoli, de Magistris, e un commento di Maurizio De Giovanni.
In cronaca un punto sui pronto soccorso, presi d’assalto, e le terapie intensive con poco personale. A seguire la “beatificazione” di Guido Bertolaso, ora in corsa per il voto di Roma, e la situazione dell’Ospedale in fiera.
Il Focus sarà sul contributo del centrodestra alla lotta al covid, tra negazionismi e gli annunci deliranti dei vari personaggi.
Cambiando tema, il report in esclusiva sulla ricostruzione post-terremoto del 2016 ancora al palo e i contributi richiesti col contagocce.
Negli esteri il dossier sugli arrestati senza accusa in Corea del nord. Testimoni raccontano delle torture subite in carcere da persone ancora in attesa di giudizio. Poi il Cile, con l’intervista a Jorge Coulon, storico componente degli Inti-Illimani, sul referendum per cambiare la Costituzione.
Nelle pagine Radar le nostre firme, Luttazzi e il ritratto di Calenda di Pino Corrias (di cui diamo un’anticipazione). Nel secondo tempo l’intervista a Saverio Raimondo.
Crescono ancora i nuovi casi in Italia: 19644 nelle ultime 24 ore con 177mila tamponi. 151 i morti. Resta alto il numero dei casi in Lombardia (+4.956), 1.729 in Veneto, 1.718 in Campania, 1.687 nel Lazio e 1.548 in Piemonte. E aumenta ancora la pressione negli ospedali: sono738 in più i ricoverati nelle ultime 24 ore che portano il totale a 11.287. A Milano 118 sotto pressione: “Siamo come a febbraio” (il video). I medici: “Situazione drammatica, Pronto soccorso presi d’assalto”.
Poltrone, Twitter & C. Il capriccio Capitale di Calenda
di Pino Corrias
Svegliandosi nel caro letto sempre dopo l’onesto villan, il fabbro e la sonante officina, il giovin signore Carlo Calenda chiamò le cucine per il caffè, si concesse un minutino alla doccia, accese twitter, guardò l’ora, ed era solo mezzogiorno. Che fare? Vendere Ferrari negli Emirati arabi l’aveva già fatto. Visitato il mondo, l’aveva visitato con delegazioni d’alto rango. Persino in Confindustria aveva navigato per quattro lunghi anni all’ombra di Luca Cordero di Montezemolo (“che non è un transatlantico” come scrisse un giorno il dispettoso Fortebraccio). E per una manciata di stagioni era pure stato al governo della Repubblica, un mordi e fuggi a velocità psicotropa con Letta junior, Renzi figlio, Gentiloni senior. E ora? Brillò intorno all’ora indolente dell’aperitivo la nuova idea: e candidarsi a sindaco di Roma, perché no?
Così andò il giorno in cui Carletto – per noia e per ennesimo capriccio – si fabbricò in terrazza il nuovo giocattolo della candidatura Capitale. È vero, sino al giorno prima aveva detto cento volte il contrario, “Io sindaco di Roma? Neanche morto, sarei un cialtrone!”. Ma che importa? Tutti in politica disdicono tutto, nessuno scaglia mai la prima pietra, e poi ci si ritrova fraternamente a cena. Lui cucina benissimo. E visto che in corsa per il Campidoglio l’allegra sinistra Dem schiera “i soliti sette nani”, capaci al massimo di un uovo sodo, lui sarebbe diventato Biancaneve in proprio.
In quanto al programma ne aveva uno già pronto, con cuciture rifinite a mano: “Dare rappresentanza al pragmatismo”. E poi? “Decoro urbano, rilancio delle periferie”. E addirittura: “Praticare il buon governo”. A differenza di tutti gli altri che, a suo modo di vedere, promettono il contrario. Fatto il programma, restano le alleanze risolte in una frase: “Il pd si accontenti”. (leggi il resto sul giornale di domani)
Speranza ad Accordi&Disaccordi (Nove): “Il posticipo del mio libro? Non ho tempo per le presentazioni”
Travaglio ad Accordi&Disaccordi (Nove): “Ospedale Fiera Milano? Sarebbero stato meglio potenziare terapie intensive già esistenti”
Per ricevere le nostre newsletter settimanali basta un clic. Se volete scriverci: newsletter@ilfattoquotidiano.it.
Oltre l’edicola, gli articoli di Un Fatto in più.
|