Sul Fatto di domani in apertura il piano del virologo Andrea Crisanti contro il Covid, raccontato in esclusiva dal Fatto: moltiplicare i test e creare laboratori pubblici diffusi nel paese. Proseguiremo registrando un altro scivolone della Regione Lazio sulla scelta dei fornitori: una partita di camici comprati a una società non proprio certificata. Sempre sul virus, vedremo i veri numeri dei contagi tra i migranti e cercheremo di capire come si apprestano a riaprire le Università. Per la politica, faremo un fact-checking sulla questione del rapporto tra eletti ed elettori in caso di vittoria del “sì” al referendum, e ricorderemo la riforma Zanda-Finocchiaro del 2008, che assomiglia tanto a quella di oggi (anche se i due esponenti Pd oggi sono per il “no”). Il Focus sarà dedicato alla Puglia che aspetta le regionali. Torneremo sul nodo delle alleanze tra Pd e M5s con un’intervista a Max Bugani. A 40 anni dalla morte di Franco Basaglia daremo due letture contrapposte della sua eredità: quella critica di Massimo Fini e quella, all’opposto, di Franco Rotelli, ex collaboratore dello psichiatra. Ricorderemo anche, con Vittorio Emiliani, di quando i Nar uccisero per errore un tipografo del Messaggero (invece di un giornalista). Andremo in Francia per seguire l’inizio del processo sull’attentato a Charlie Hebdo, che dopo cinque anni vede alla sbarra i presunti fiancheggiatori. Infine, un gran tour settecentesco tutto al femminile e un racconto inedito di Maurizio De Giovanni.
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Oltre l’edicola, gli articoli di Un Fatto in più. E se ve le siete perse, ecco le notizie della giornata.
I nuovi casi registrati oggi in Italia sono 1.462, con più di 97 mila tamponi effettuati. Nove i decessi. Negli ultimi cinque giorni sono 6.064 i nuovi positivi, quasi il doppio rispetto alla stessa settimana. Intanto in Sardegna la Protezione civile pensa a un piano straordinario per far rientrare i turisti contagiati e bloccati sull’isola in isolamento: “la soluzione migliore visti i numerosi casi che sono stati registrati e che richiedono un enorme sforzo della struttura sanitaria per poter essere gestiti”. In Spagna nasce il “coordinatore Covid” per le scuole. Ancora focolai nelle discoteche sarde.
Dura lettera alle associazioni confindustriali del presidente Carlo Bonomi. Nella missiva insiste sui punti che gli stanno più a cuore: più fondi per le imprese, meno agli altri; niente soldi ma solo più welfare per i lavoratori e fine del blocco sui licenziamenti. Sulla diffusione dei contagi non ha dubbi: le fabbriche non c’entrano nulla. E accusa: “Intimidazioni alle imprese per indurle a tacere”. Poi la lettera tocca il tema del rinnovo dei contratti collettivi. Dieci milioni di lavoratori attendono infatti nuovi accordi. Bonomi vorrebbe “contratti rivoluzionari”. Risultato, niente aumenti.
Il ventinovenne è ormai paralizzato a causa dei colpi di pistola che un agente della polizia di Kenosha gli ha sparato nella schiena il 24 agosto scorso. Ciò nonostante, lo zio ha denunciato oggi che il giovane si trova legato nel suo letto di degenza. Il suo caso, come quello di George Floyd, ha scatenato proteste anche violente negli Stati Uniti, portando anche alla protesta (poi rientrata) del basket Nba.
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