Sul Fatto di domani, in primo piano, tutti i misteri sanitari e familiari di Berlusconi ricoverato a Milano per effetto del Covid. Nel comparto anche un ritratto del suo medico di fiducia, quel Zangrillo del San Raffaele secondo cui, a fine maggio, il virus era “clinicamente morto”. Sempre in tema pandemia, il Focus sarà sui documenti inediti del Comitato tecnico scientifico. A seguire torneremo sulla scuola, con un approfondimento sui prof che evitano le lezioni per paura del Covid e un articolo sui problemi della ripartenza. Nella politica un aggiornamento sui sondaggi dei candidati governatori e un bestiario sugli slogan per le elezioni amministrative. Poi un’intervista al costituzionalista Ugo De Siervo e un intervento di Lorenza Carlassare sul referendum sul taglio dei parlamentari. In ambito 5 Stelle parleremo della rivolta contro Casaleggio e l’ipotesi di togliergli lo scettro. Negli esteri un approfondimento sulla Brexit e l’annuncio di Trump per votare due volte. Nel secondo tempo la stropicciata di Favino a Salvini.
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L’umore di Silvio Berlusconi “non è dei migliori”. Lo ha raccontato Alberto Zangrillo, il suo medico personale facendo il punto sulle condizioni cliniche dell’ex premier. Ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano dopo essere risultato positivo al coronavirus, il leader di Forza Italia ha “tracce di polmonite bilaterale”. Allo “stato attuale la sua situazione clinica è tranquilla e confortante“, ha ripetuto più volte il primario di Anestesia e Rianimazione.
Impennata di positivi nelle ultime 24 ore, a fronte di 113.085 tamponi effettuati. Altre 11 persone sono morte, sei delle quali in Lombardia, che resta la regione con il maggior incremento di positivi (337). ma il dato preoccupante è che sono aumentati anche i ricoveri in ospedale: +102 rispetto a ieri. A Roma è finita in isolamento un’intera classe, dopo la scoperta di uno studente positivo. Va peggio in Francia, dove sono già state chiuse 22 scuole.
Una giungla di tariffe e prezzi per i tamponi gonfiati fino al 150%: all’ospedale Castelli di Verbania costa 51 euro, nel Padovano il Gruppo Datamedica lo propone a 60, il Centro Medico Sant’Agostino di Milano a 80. In Toscana c’è una “tariffa concordata” da 80 euro, in Liguria è di 100. Dove la sanità pubblica entra in affanno, il costo si alza, come è accaduto a Bologna, dove la richiesta è arrivata a 130 euro. E sul mercato privato il prezzo di un tampone va dai 60 a 150 euro a seconda del proponente. Succede anche nella forniture pubbliche, con effetti moltiplicatori sulla spesa sanitaria: lo stesso kit di reagenti viene acquistato da una regione a 15 euro, da un’altra a 21.
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