Sul Fatto di domani in primo piano i malumori interni alla maggioranza: non è escluso che – prima o dopo le Regionali – nel governo possa cambiare qualche ministro. L’esecutivo è alle prese anche con il decreto Agosto, che non trova ancora il consenso di tutti. Vi illustreremo poi la riforma del Csm “spazzacorrenti” che il ministro Bonafede porterà domani in Consiglio dei Ministri. Ampio spazio poi all’emergenza Covid, con le linee guida per autobus, treni e aerei e con il bando per i banchi scolastici che – contrariamente ai timori – ha visto la partecipazione di 14 aziende, alcune delle quali straniere. Ci sono ulteriori sviluppi nell’inchiesta Diasorin, mentre Selvaggia Lucarelli delineerà un ritratto di Vincenzo De Luca. Il Focus sarà tutto dedicato al Libano, che fa i conti con i morti dopo l’esplosione di ieri: cercheremo di capire perché il nitrato d’ammonio si trovava ancora nel porto di Beirut. Furio Colombo ricorderà Sergio Zavoli, mentre alla penna di Pino Corrias è affidato il ritratto di Renato Brunetta.
I furbetti della Cig. Stiamo raccogliendo – in forma anonima – le storie di alcuni dipendenti costretti dall’azienda a restare al lavoro nonostante fossero stati messi in cassa integrazione. Raccontateci la vostra esperienza a dilloalfatto@ilfattoquotidiano.it
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Oltre l’edicola, gli articoli di Un Fatto in più. E se ve le siete perse, ecco le notizie della giornata.
La maggioranza discute della proroga del blocco dei licenziamenti al 15 ottobre, che M5s e Leu vorrebbero estesa a fine anno. Dopo la dura reazione dei sindacati, il Pd apre e l’ultima bozza del decreto parla di stop fino al 2021 solo per chi ha chiesto la Cig. Sul tavolo c’è anche la decisione su quando riattivare il Decreto dignità che impedisce i rinnovi ai contratti a termine, e il rischio truffe sulle decontribuzioni per le aziende che fanno rientrare i dipendenti. Soprattutto visto che, come ha rivelato Il Fatto quotidiano, i furbetti sono già all’opera.
Si continua a scavare in cerca dei dispersi, gli sfollati sono 300 mila e i morti oltre 110. Il Libano affronta la tragedia durante una crisi economica galoppante, aggravata dal lockdown. Gli ospedali sono al collasso e i feriti vengono spostati nei parcheggi, come racconta il nostro reportage. Arrestati i responsabili dello stoccaggio nel porto. L’agenzia delle dogane aveva chiesto per sei volte il trasferimento del nitrato di ammonio responsabile della massiccia esplosione (e di molte altre catastrofi), che si trovava lì dal 2014. Distrutto l’85% delle riserve di cereali.
È un metodo già sperimentato con Luigi Cajazzo, ex direttore generale della Sanità regionale sentito come teste nell’inchiesta sulla mancata chiusura dell’ospedale di Alzano Lombardo: a giugno il governatore gli aveva trovato un incarico più prestigioso al Pirellone. È successo lo stesso adesso con Filippo Bongiovanni, dirigente della centrale acquisti indagato con Andrea Dini per la fornitura di camici.
I dati della Protezione civile: 384 nuovi positivi (138 solo in Lombardia) e 10 vittime. Indagato il direttore dell’Istituto zooprofilattico di Portici.
Cartacanta – Il Quiz, il nuovo programma di Travaglio e Lucarelli
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