Pavia, 9 apr. (Adnkronos) - Emiliano Giardina, scelto come perito dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli, si è già espresso su quello che sarà il quesito al centro della nuova indagine sul caso Garlasco e per questo, data l'assenza di imparzialità, deve essere ricusato. E' la teoria che la Procura ha espresso in una memoria nell'udienza di conferimento dell'incarico per svolgere gli approfondimenti genetici su Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi. Delitto, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, per il quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni l'allora fidanzato Alberto Stasi.
Nella memoria - in possesso dell'Adnkronos - l'aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano fanno riferimento all'intervista di Giardina a Le Iene del 5 aprile 2017 in cui gli viene chiesto "di esprimersi in merito all'utilizzabilità in sede giudiziaria proprio dei tracciati elettroforetici ottenuti nella relazione peritale di De Stefano (Francesco, perito del processo d'appello bis contro Stasi, ndr). I tracciati ai quali si faceva riferimento nell'intervista "sono i medesimi - si legge - che formeranno, tra l'altro, oggetto del quesito da formularsi in questa sede".
Per la Procura, "prescindendo dalla risposta" televisiva di Giardina "quel che rileva è che il perito indicato dal giudice quale proprio consulente ha già manifestato il suo parere sull'oggetto dell'incarico fuori dall'esercizio delle funzioni che in questa sede viene chiamato a svolgere". Una situazione che rientra tra quelle in cui è possibile chiedere la ricusazione, in ragione "della particolare incidenza della perizia sulla decisione della causa, circostanza - si ricorda nella memoria della Procura - che impone la verifica dell''imparzialità' del perito". La giudice, a cui è stata consegnata la trascrizione dell'intervista, si è riservata di decidere nei prossimi giorni.