Pier Paolo Pasolini, di fronte ai segnali d’omologazione, un giorno prese carta e penna e dalle colonne del “giornale della borghesia” chiese testualmente “l’abolizione della televisione”, cioè l’obiettivo massimo, la difesa implicita della fantasia, della poesia, della verità. Molti di noi, più di trent’anni dopo, si accontenterebbero della semplice cancellazione di “Uno Mattina” dal palinsesto […]