La parabola artistica di Fabio Fazio è singolare; esploso negli anni Novanta come conduttore nazionalpopolare, qualcuno lo indicava come un erede di Pippo Baudo, altri, più congruamente, come un nuovo Arbore; altri ancora ne stigmatizzavano certi eccessi di buonismo vagamente paraculo. Finché nel 2001, all’improvviso, Fazio è diventato “comunista” nel senso che Silvio Berlusconi dà […]