“Ateo, per grazia di Dio”. Ossimoro programmatico di una visione del mondo. Firmato Luis Bunuel. Scandaloso, iconoclasta Bunuel, che nel 1930 gira il suo più irriverente apologo dadaista, un inno all’amour fou, sul filo di un surrealismo eversivo. Onirico, sacrilego per scelta, “L’age d’or”, scritto a due con Salvatori Dalì, debutta in una sera di […]