Lo chiamavano “cremina”. Una pozione per ogni centimetro di pelle. Boccette magiche per allontanare lo spettro dell’età. Capelli, occhi, corpo. Invecchiare, brutt’affare. Finita la partita, tra i vapori dello spogliatoio, Roberto Mancini si tratteneva. Spalmava maniacalmente preziosi ritrovati d’erboristeria, poi usciva per ultimo. Alle prime avvisaglie di decadenza, si operò alle borse degli occhi. Troppo […]
TIRI MANCINI
Roberto, l’eterna promessa, punta a Madrid All’ombra del Prado, “cremina” cerca l’Eden
1 Novembre 2009