Caro Colombo, adesso la città di Roma può dormire sonni tranquilli. Ci sarà qualche stupratore appostato in periferia, qualche gruppetto su di giri pronto a dare una lezione ai gay che si permettono di essere riconosciuti come gay, qualche schiaffo alla signora nera, davanti alla sua bambina, sull’autobus. Ma, vivaddio, non ci sono più lavavetri. […]