“Il talento fa quello che vuole, il genio fa quello che può”. Amava lo choc del paradosso, Carmelo Bene, affabulatore languido e sfacciato, maestro barocco di una teatralità pura, sospesa tra distorsione burlesca e gioco canzonatorio, tra il falsetto parodistico e la stilizzazione farsesca. Virtuosista di una vocalità che era un “recitar salmodiando”, capace di […]