Era un simbolo perfetto, Rachida Dati. Nata da un muratore marocchino, immigrato in Francia negli anni Sessanta, e madre algerina, undici fratelli, l’incarnato abbronzato, come direbbe un signore troppo galante e non sempre elegante nell’eloquio. Ed era donna, un ex magistrato che per pagarsi gli studi in legge aveva fatto mille mestieri, anche la rappresentante […]