Supplenti inesistenti (o quasi)

17 Aprile 2010

Supplenze temporanee nelle scuole, ovvero, storie talvolta di sprechi, di etica calpestata, sicuramente di normative burocratiche abnormi. Vediamo perché. Sara (il nome è di fantasia, la storia è vera) è una bambina che frequenta la terza elementare in una scuola dell’hinterland milanese; è “diversamente abile”, secondo una definizione che non attenua l’handicap di cui è […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.