I l maresciallo Josip Broz Tito, era morto da pochi giorni. Walter Tobagi era ancora vivo. Superata la boa di un maggio 1980 segnato dal caos, l’inconsapevole Mario Staderini, sette anni, si sedette col padre nel vecchio stadio Olimpico di Roma, con il panino nello zaino e gli occhi aperti sulla gente. Osservò il romanzo […]
UN RADICALE IN CURVA NEL GIORNO DEL GIUDIZIO
Oggi a Roma, a due passi dalla storia e a pochi centimetri dell’imbrunire, passa la sintesi del campionato di calcio 2009-2010. Un derby, due rivalità contrapposte, Roma e Lazio di fronte, con obbiettivi divergenti. La squadra di Ranieri, il romano di San Saba arrivato alla pagina più bella di una carriera a testa alta, gioca per quello scudetto che nessun tifoso dotato di senno avrebbe mai potuto prevedere. Quella del friulano Reja, l’amico di Pasolini, con il solo intento di rovinare la festa ai rivali di sempre. Sulla gara, anticipata alle 18. 30 per motivi di sicurezza, gravano venti di guerra che farebbero pensare a una battaglia tra tifosi senza esclusione di colpi. Mario Staderini, segretario dei radicali italiani, allontana le nubi. “Non succederà niente” dice e noi speriamo che abbia ragione. (Mal. Pag.)