LA CROISETTE AL TEMPO DELLA CRISI

Al via un Festival in tono minore: americani in fuga e feste cancellate all'improvviso. Non sognano più neanche i passanti

13 Maggio 2010

“A llez, allez”. Le due ragazze di vedetta sulla Croisette sorridono ma nessuno si affretta. Tengono in mano volantini su cui si sdraiano mesti menu al ribasso. Urlano, ammiccano, si sporgono. Dieci euro, panino, bibita e caffè. La gente cammina rapida. Sembra un funerale. Alla fine, una delle due occulta la risma. La piega, stringendola […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.