Quando un concetto viene trasposto in distorsione grottesca, enfatizzazione pantagruelica, celebrazione degli istinti peggiori c’è sempre qualcuno che ci ricorda che queste rappresentazioni “ce le siamo meritate” e che l’arte dovrebbe inscenare solo “la bellezza”. In quest’ottica lo slabbrato, provocatorio, volutamente disgustoso paesaggio messo in scena da Paul McCarthy (1945) è una parodia (così tanto […]