Paul Krugman definisce “globaloneria” l’indebito mix di globalizzazione reale e conseguenze immaginarie, da cui discendono le ossessioni di una retorica della competitività a cui tutto dovrebbe essere sacrificato; dai diritti di cittadinanza ai fattori produttivi, in primo luogo il lavoro. Vulgata ideologica assurta a “pensiero unico” nella stagione egemonizzata dal capitale finanziario che si agghindava […]