Wall Street a Pomigliano

29 Giugno 2010

Paul Krugman definisce “globaloneria” l’indebito mix di globalizzazione reale e conseguenze immaginarie, da cui discendono le ossessioni di una retorica della competitività a cui tutto dovrebbe essere sacrificato; dai diritti di cittadinanza ai fattori produttivi, in primo luogo il lavoro. Vulgata ideologica assurta a “pensiero unico” nella stagione egemonizzata dal capitale finanziario che si agghindava […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.