Non ho mai perso occasione di ricordare ai lettori che, fino al 1937, fui convinto ammiratore del Duce. Da allora, cioè dal momento in cui egli toccava l’acme del suo potere, lasciai il fascismo e l’Italia per andare a cercarmi pane e lavoro in una università dell’Estonia Corriere della Sera, 14 gennaio 1999