In Lombardia, ma in particolare sull’asse occidentale che va dalla provincia di Pavia fino a quelle di Como e Varese, la ‘ ndrangheta si pone come forza criminale egemonica, presentando un livello di ramificazione elevatissimo. In parallelo si consolida nella regione la funzione di governo della Lega Nord, da circa un ventennio alla guida della […]
viaggio nel cuore della ‘ndrangheta
NELL’ULTIMO LIBRO DI NANDO DALLA CHIESA IL RACCONTO DELLE RADICI MAFIOSE NEL NORD ITALIA La convergenza. Esce oggi in libreria l’ultimo libro di Nando Dalla Chiesa, edito da Melampo (300 pagine, 17. 50 euro). Sottotitolo: mafia e politica nella Seconda Repubblica. È la narrazione inedita di vent’anni di storia in cui mafia e politica sono andate nella stessa direzione realizzando un’impressionante convergenza di interessi, di orizzonti e anche di linguaggi, come dimostrano i molti accostamenti di frasi pronunciate da esponenti delle istituzioni e da boss mafiosi sugli stessi argomenti. Atteggiamenti culturali, scelte legislative, obiettivi di impunità, hanno visto allearsi in questo ventennio gli ambienti più diversi. E complici, opportunisti, cretini – figura chiave dell’analisi – hanno svolto tutti diligentemente la propria parte. Tanto da fare sostenere all’autore la tesi che “la vera forza della mafia sta fuori dalla mafia”. Si trova nel libro la storia della Svolta che inizia con la caduta del Muro di Berlino e si completa con la vittoria di Berlusconi alle elezioni del 1994; della duplice trattativa con Cosa nostra, di qua esponenti dello Stato di là esponenti di Forza Italia; del papello di Totò Riina che arriva in parlamento. Della abdicazione della sinistra che fa le leggi che servono alla mafia e dell’assalto della destra, che alla mafia offre invece il regalo più grande, l’aggressione insaziabile al senso dello Stato. Ma anche la storia di una Lega nata per difendere l’identità padana e che consegna il cuore della Lombardia ai clan calabresi. Dei piccoli comuni del sud che vanno alla conquista del nord e gli impongono progressivamente la propria egemonia culturale. Una fotografia della assoluta inadeguatezza della politica italiana davanti a quelli che Nando Dalla Chiesa chiama “i nemici in armi della democrazia”. Ma che indica con forza didascalica anche le strade percorse e percorribili da quelle che finora sono state minoranze istituzionali, civili e talora politiche. È grazie a loro in fondo, dice l’autore, alla loro indisponibilità ad arrendersi, se sul pennone della Repubblica non sventola bandiera bianca. Sotto un brano dal capitolo “La colonizzazione”.