IL TELEFONO SQUILLA anche quel 19 marzo. Poi, settecento metri di corsa, dal Palazzo di Giustizia fino al secondo piano dell’Università Statale. Guido Galli è ancora lì, steso a terra nel corridoio: un lenzuolo a coprire il corpo, un codice tra le mani e un’agendina in tasca. In una delle prime pagine c’è scritto: “Se […]