Ha ricevuto l’applauso più compatto e l’entusiasmo unanime della critica. Il regista finlandese ha confezionato un film universale, fiaba agrodolce sulla dignità dei semplici. Una summa del suo stile, senza perdere gradazione alcolica. Tra antieroi e migranti nella città di Le Havre si ride, si piange e si pensa.