Angelo Costa era uno che “quando parlava licenziava sempre qualcuno”. Taviani un “immobile ed eterno”. Forlani “una tanica vuota”. Camei d’autore, firmati Fortebraccio, “nom de plume” shakespeariano inventato da Maurizio Ferrara per Mario Melloni, il ragazzo terribile dell’Unità che, nei suoi corsivi col bollino rosso, stanò e fulminò tutti i big della primissima Repubblica. Inchiodandoli, […]