27 luglio 1952

27 Luglio 2011

Nello slang sportivo, è rimasto “l’uomo chiamato cavallo”. Per via di quella falcata a strappi, l’ansimare violento, la testa ciondolante. Correva così Emil Zatopek, il gigante delle piste, nato povero nella ex Moldavia, quando la Cecoslovacchia era appena nata dalle ceneri dell’Impero asburgico. L’andatura sgraziata, la lingua penzoloni, gli occhi stralunati, una perenne smorfia di […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.