Alessandro Bergonzoni

29 Luglio 2011

Sonno e Sonna si sdraiano, prendono un libro lo incominciano, poi finito di leggerlo dicono: “letto!”. Altri, tra libri sterminati e terminati, scelgon l’infinire (voce del verbo senza meta, al massimo metà). Svegli fino al tramonto del punto, che non vedranno mai, presi da una sfogliatezza che li accompagnerà per tutte le vite.

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.